Avete realizzato come il termine “Coworking” ricorra sempre più spesso, nei discorsi, nei post sui social, nelle conversazioni private e pubbliche?
Noi sì, lo abbiamo notato, forse con maggiore attenzione in quanto siamo coinvolti in questa attività fin dal 2015.
La nostra piccola-grande storia ci ha permesso di osservare una certa evoluzione, nel modo in cui questa attività è percepita.
Come tutte le nuove tendenze, anche il Coworking che – lo ricordiamo – è nato in California nel 2005 ed è stato per la prima volta adottato in Italia dal nostro Network di riferimento, Rete Cowo® nel 2008 – cambia con l’evolversi del costume e della società (e, diciamolo, anche delle mode).
Nulla di strano, quindi, se con questo termine si trovano situazioni e realtà molto differenti tra loro: fa parte della varietà del mondo, ed è giusto che chi utilizza questi servizi faccia le proprie scelte sulla base delle esigenze e dei gusti.
Da parte nostra, fin dal primo giorno della nostra attività, abbiamo scelto l’impostazione che contraddistingue Rete Cowo®, a cui il nostro spazio aderisce insieme a molti altri, in Italia e Svizzera.
Condividiamo in particolare le “dieci leggi” del Cowo® Manifesto, che ben descrivono quello che a nostro modesto parere dovrebbe fare il Coworking, nel senso di favorire relazioni e lavoro, e non solo erogare servizi.
Sappiamo che questo documento programmatico – redatto nei proverbiali 10 punti che caratterizzano tutte le “tavole della legge” in circolazione – nasce proprio con l’idea di definire in modo chiaro il tipo di approccio al Coworking degli spazi che fanno parte di Cowo®.
Interessante rilevare come questo “Cowo® Manifesto” sia stato visualizzato online, nelle 6 lingue in cui è stato tradotto, più di 90.000 volte, da quando è stato pubblicato (2011), e le visualizzazioni non accennano a diminuire…
Segno che siamo in molti a cercare “il modo giusto” di fare Coworking!